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La fibrillazione atriale è un carico in crescita per i pazienti e per la società: una sfida ancora formidabile per la medicina.

Valentin Fuster

Quando il cuore accelera e frena senza preavviso
Immagina di essere passeggero in un’auto che, invece di viaggiare a velocità costante, alterna improvvise accelerate e brusche frenate. Ogni scossone ti sbilancia, ti toglie equilibrio e ti impedisce di rilassarti.
Nella fibrillazione atriale accade qualcosa di simile: il cuore, motore del corpo, anziché mantenere un ritmo regolare accelera e rallenta senza preavviso. Per l’organismo significa un flusso di sangue irregolare, meno efficiente e un rischio più alto di complicazioni serie.

Il cardiologo, ingegnere del cuore
Non sei solo passeggero: sei anche il pilota di questa macchina straordinaria. Ma non sempre disponi degli strumenti per capirne i guasti. Qui entrano in gioco i cardiologi, veri ingegneri del cuore, capaci di leggere i segnali, individuare le anomalie e indicare come riportare il motore al suo funzionamento ottimale.
Con strumenti di precisione come elettrocardiogramma ed ecocardiografia, medico e paziente analizzano insieme la natura del problema e scelgono la strategia migliore per mantenere una guida fluida ed equilibrata.

Peso e strada: i fattori che complicano il percorso
Anche quando il motore funziona, altri fattori possono rendere la corsa difficile. Un eccesso di peso, come una carrozzeria troppo pesante, riduce le prestazioni e costringe il cuore a lavorare di più.
Le condizioni della strada, come buche e curve scivolose, ricordano le alterazioni interne causate da diabete, iperglicemia e placche aterosclerotiche: ostacoli che rallentano e rendono più rischioso il percorso del sangue.

Numeri che raccontano un fenomeno in crescita
La fibrillazione atriale è tutt’altro che rara: in Italia riguarda circa un milione di persone, pari a quasi il 2% degli adulti, con oltre 120 mila nuovi casi ogni anno.
In Europa le proiezioni per il 2030 parlano di 120–215 mila nuove diagnosi annuali, in crescita costante. L’invecchiamento della popolazione e la diffusione di condizioni che mettono sotto stress il cuore spiegano questa tendenza.

I fattori di rischio principali
Ipertensione, diabete e obesità sono i principali responsabili, cui si aggiungono le malattie polmonari croniche come la BPCO.
Il diabete interessa in Italia circa il 6,6% della popolazione, con punte più elevate in Sardegna: nel tempo può danneggiare le cellule cardiache e favorire aritmie. L’obesità è in aumento: tra il 2020 e il 2021 il 33% degli adulti era in sovrappeso e il 10% obeso; nel 2023 gli obesi sono saliti quasi al 12%, con valori più alti al Sud e nelle Isole.

La squadra ai box: prevenzione e cura
Come in una gara nessun pilota partirebbe senza conoscere bene la propria auto e senza una squadra ai box, così è fondamentale prendersi cura del proprio cuore, affidandosi alla guida dei cardiologi.
La fibrillazione atriale può rappresentare un ostacolo, ma non segna la fine della corsa: con diagnosi tempestive, controlli regolari e scelte di vita sane è possibile mantenere il ritmo giusto e viaggiare con sicurezza.

Tagliare il traguardo con energia
La vera vittoria non è solo tagliare il traguardo, ma farlo con energia, equilibrio e la certezza di aver guidato il proprio cuore verso il meglio.